Per raccogliere accessi e consensi si fa veramente qualsiasi cosa, ci si spoglia, ci si vende, si scrivono cazzate. Willy ha avuto un’idea interessante, forse un po’ costosa: ha deciso di regalare un biglietto del concerto di Madonna a Roma (6 Agosto 2006, Stadio Olimpico). Certo, per vincere il suo concorso bisogna riuscire a realizzare la miglior foto con il tema “BigBrotherBlog”, cio è il titolo del suo blog. Il progetto è interessante, sono curioso di scoprire la qualità e la quantità delle foto che Willy riceverà. Se mi capita una buona idea potrei partecipare anche io; certo il tema è decisamente impegnativo.
…e per la Madonna
Joan Miro'
Ho sempre avuto una passione per l’opera di Joan Mirò, da quando “I maschi innamorati sui metrò confondevano le linee di Mirò”. Era la fine degli anni 80. Nel 2003 ho visitato, durante un breve soggiorno a Madrid, il Museo Reina Sofia, museo nel quale sono conservate molte opere del pittore catalano e soprattutto la mia preferita: “Hommage a Picasso”. Oggi Google, nel suo inconfondibile stile, ricorda l’anniversario della nascita di Mirò: 20 Aprile 1893. Io voglio ricordarlo con i suoi quadri, con il suo stile, con la sua arte: particolare ed inconfondibile.
Irlanda/Bilancio
Voglio tracciare un piccolo bilancio della mia vacanza in Irlanda. Prima della partenza ho sentito molte voci, molti commenti: tutti coloro che visitano l’Irlanda si innamorano, tanto da ritornarci anche diverse volte. Io queste sensazioni, definiamole mal d’Irlanda, non le ho trovate. Alcuni luoghi sono affascinanti, lo stile di vita irlandese è effettivamente molto particolare, il verde e l’azzurro sono colori splendidi, ma difficilmente tornerò. Tutta la settimana è stata bellissima per altri motivi: l’idea del viaggio on the road, la birra nei pub (forse la caratteristica più interessante di tutta l’isola), le macchine a noleggio, ma soprattutto la compagnia; ormai siamo un gruppo affiatato, basta un’occhiata per intenderci, per capirci. Nessuno crea problemi e riusciamo a risolvere i pochi screzi con il dialogo, nelle discussioni c’è sempre qualcuno che decide un passo indietro per il bene comune. E’ bello tornare da un vacanza e capire che il rapporto con i tuoi amici è più forte di prima. Adesso ecco quattro foto irlandesi, fra le mie preferite. Spero in questi giorni di non avervi “tediato” con il mio racconto.
Irlanda/Addio
Ultimo giorno in terra d’Irlanda e anche ultimo giorno del nostro viaggio/vacanza. Anche l’ultima (sigh) Irish Breakfast. Da Dublino puntiamo diritti verso Cork, l’aereo è alle 4 del pomeriggio. Lungo la strada abbiamo il tempo di fermarci a Rock of Cashel, un bellissimo castello medioevale con tanto di torri, merletti, cattedrale e, ovviamente, cimitero. Il posto è incantevole e malinconico, il vento (compagno di buona parte della vacanza) in alcuni momenti realmente insostenibile. Foto ricordo di gruppo con autoscatto dal basso (un classico, ho una foto del genere per ogni tipo di vacanza) e il ritorno a Nizza. Al parcheggio dell’aereoporto francese però una spiacevole notizia, il costo del parcheggio: forse eco stava per ecologico, non per economico.
Addio, addio e un bicchiere levato
al cielo d’Irlanda e alle nuvole gonfie
Un nodo alla gola ed un ultimo sguardo
alla vecchia Anna Liffey e alle strade del porto
Ho preso il treno
Ieri pomeriggio ho preso il treno. E’ sempre un’esperienza unica viaggiare in treno, a me piace, specialmente quando sono solo. Posso ascoltare musica, posso leggere un libro. E’ un modo per dedicarmi un po’ di tempo, tempo che generalmente non riesco a trovare quando sono in casa. In questo piccolo tragitto (Roma-Imperia, otto ore) sono successe due cose che hanno intercalato la mia attenzione: alla stazione di Livorno l’altoparlante ha annunciato un anticipo di dieci minuti (!!!). Nella mia carrozza è esploso il delirio, applausi, scene isteriche, gente che voleva buttarsi dal finestrino. E io sinceramente non capisco il motivo di tutto questo entusiamo. Proprio a Livorno sono salite sul treno un po’ troppe persone, un po’ tante, e si è formato un gruppo di gente in piedi che stazionava nel corridoio. E si lamentavano. E rumoreggiavo in maniera insistente. A tutte le fermate la voce del capotreno diceva: “Vi auguriamo buon viaggio con Trenitalia”. Quelli in piedi nel corridoio si sentivano un po’ presi per il culo. Ho la sensazione che qualcosa non funzioni in Trenitalia.
In nome dell'amore
Era lì, in vetrina, all’aeroporto di Roma Fiumicino. Non ho resistito alla tentazione, mi aspettava un’ora di aereo e l’aspetto del libro faceva presagire un tempo di lettura di circa 60 minuti. Ne bastano 40. Nulla di nuovo sotto il sole, Melissa P. scrive al cardinale Ruini una lunga lettera (chissà se Ruini l’avrà già letto) sui soliti temi: aborto, amore, convivenza, preservativi. Una noia mortale insomma, argomenti già sviscerati e discussi da chiunque. Il bello del libro è … ecco si … non so cosa possa esserci di bello in questo libro. Si legge volentieri, forse perchè scritto bello grande per fare in modo di raggiungere almeno le cento pagine, oppure, anche, perchè scritto bene. Io condivido in parte le ragioni di Melissa e mi sento comunque di consigliare il libro: per poter dire “Io l’ho letto”. Altri motivi non ne vedo.
Nadar Solo
Finalmente l’arcano è svelato. Tutti quei messaggi, quelle frasi, quei puzzle non erano altro (come si era comunque preventivato) che pubblicità. Mi piace pensare però che si tratti di un tipo diverso di pubblicità, una pubblicità pulita messa in atto per ottenere visibilità. NS sta per Nadàr Solo, un gruppo musicale. Sono stati bravi e anche simpatici, a me il loro sistema di coinvolgere è piaciuto e quindi proverò ad ascoltare il loro disco. Complimenti a Jer che aveva trovato la soluzione già da tempo, complimenti a Maxime e agli amici di 4815162342.spinder.com per la voglia e il tempo dedicato a questo esperimento. E adesso speriamo di ricevere qualche brano mp3 da ascoltare.
Spezzare una lancia
Nel mio lessico entra spesso e volentieri l’espressione “spezzare una lancia”. La uso molto di frequente perchè mi piace il suono, perchè rende l’idea. Non mi ero mai chiesto però il motivo, la storia di questa metafora ormai di uso comune. Spezzare una lancia significa prendere le difese di qualcuno, parlare in suo favore di fronte a chi l’attacca, perorare la sua causa. Allude ai trofei cavallereschi, dove lo spezzare una lancia equivaleva a dichiararsi pronti a battersi. Il primo scontro infatti avveniva con le lance che spesso si spezzavano all’impatto. Adesso lo so…
Non sono estinti
Ero in treno, diretto a Roma. Di fronte a me una ragazza, giovane studentessa di giurisprudenza. Carina, jeans, nike ultimo modello, decisamente trendy insomma. Io sto leggendo una rivista di fotografia senza troppo interesse. Lei fruga nello zaino e a sorpresa tira fuori un vecchio walkman a cassette della Philips, fine anni 80 se devo indicare una data di produzione. Non ho avuto la prontezza di fotografare la scena. Nell’epoca dei lettori mp3, dei portatili, del wi-fi, dell’iPod c’è ancora qualcuno che ascolta musica su cassetta: pensavo fossero estinti.