Qualche giorno fa sono entrato in possesso (per pochi minuti) di una splendida termocamera Flir. Si tratta di un dispositivo che permette di scattare immagini ad infrarossi: le applicazioni sono quasi infinite. Io invece ho deciso di fotografare il mio iPhone. Ma avevo poco tempo a disposizione per posizionare, inquadrare, riprendere e quindi trasferire sul computer. Ho dovuto agire molto velocemente. Il risultato però è interessante: prima di utilizzare il mio melafonino come protagonista ho pensato bene di navigare qualche minuto in 3G (poca roba) in modo che potesse ‘scaldarsi’. Nella foto arcobaleno (il formato arcobaleno esalta in modo molto netto le differenze di calore) è possibile (almeno credo) notare come la batteria sia decisamente più calda: la termocamera grazie alla sensibilità del calore riesce ad evidenziare una parte centrale che scalda maggiormente rispetto al resto dell’apparecchio, quasi una fotografia a raggi X. Le temperature raggiunte non solo altissime anche perché il cellulare era in funzione da poco, non vengono superati i 25 gradi. Mi sarebbe piaciuto scattare qualche foto dopo un utilizzo intenso del mezzo, purtroppo il tempo è tiranno, al solito. Queste immagini non servono assolutamente a niente, siamo d’accordo: ma sono estremamente divertenti. :)
iPhone: argomento sempre caldo
E' arrivato Wired
Ieri mattina ho trovato nella cassetta delle lettere il primo numero di Wired. Non voglio dilungarmi in recensioni approfondite, voglio semplicemente evidenziare le mie impressioni iniziali. Il primo impatto è sicuramente positivo; lo stile della rivista rispecchia lo standard Condè Nast, quindi decisamente di qualità. Complimenti. La copertina è splendida, il personaggio scelto per iniziare importante. Rita Levi Montalcini è una di quelle persone che riescono sempre a mettere tutti d’accordo: il direttore ha preferito non rischiare e ha puntato sul sicuro. Anche il colore della copertina (argento) è una scelta precisa: adatto al personaggio in vetrina e di spicco in edicola. Non ho ancora letto tutti gli articoli e le rubriche, ma direi che la strada intrapresa è quella giusta: l’offerta è variegata e tutti gli argomenti sono affrontati in modo intelligente. Mi piace molto l’idea di curiosità, di interesse del particolare che ho notato in tutti i servizi che ho letto. Non mi piace invece l’idea di rimandare la parte finale degli articoli (alcuni) nelle pagine finali della rivista. E’ una pratica che ho sempre odiato e che purtroppo Wired ripropone. Ma è una delle poche pecche di una rivista davvero ben fatta. Questo però era solo il primo numero, un numero particolare e curato con un’attenzione particolare. La vera prova del fuoco saranno le prossime tre uscite; solo allora potremo esprimere un giudizio definitivo. E adesso, scusate, ma vado a leggere di David Fischer… :)
Buon compleanno Mac!
Oggi il Mac, come noi lo conosciamo, compie 25 anni. Parliamo del computer che ha rivoluzionato la storia dell’informatica, il primo che ha implementato il sistema WIMP (Windows, Icons, Mouse, Pointer). E allora tanti, ma tanti auguri.
* Via | MelaMorsicata.
Auricolare Bluetooth Apple
Non ho mai usato un auricolare Bluetooth in vita mia. Ho sempre preferito telefonare con il metodo classico: cellulare appoggiato all’orecchio. Anche perché ho sempre giudicato un po’ strani coloro che telefonano come se parlassero da soli. Ma da qualche giorno sono anche io entrato nel vorticoso mondo del bluetooth: paura di perdere punti patente ma soprattutto colpa della mela e del suo stilosissimo auricolare. Partiamo dal prezzo: 79 euro, agevole, probabilmente il più caro del mondo. Il design è minimale, splendido, non è piccolo come il Motorola H5 MiniBlue ma le dimensioni sono comunque ridotte. Naturalmente la voce esce molto precisa e rotonda e chi si trova dall’altra parte della ‘telefonata’ non nota nessuna differenza. L’installazione è molto veloce se di installazione vogliamo parlare: basta premere il tasto e iPhone ed auricolare entrano in contatto. La batteria dura poco come in tutti gli auricolari ma comunque, anche con uso intensivo, arriva al termine della giornata; molto comodo l’accessorio che permette di caricare iPhone ed auricolare contemporaneamente. Un bel giocattolo, con il simbolo della mela in bella evidenza. Certamente un po’ costoso.
Il Black Friday di Apple
In questi giorni mi era balenata nel cervello l’idea di regalarmi per Natale un MacBook. Avevo pensato che il MacBook 13 pollici bianco potesse essere un simpatico modo per festeggiare la nascita di Gesù Bambino. Non ero a conoscenza del Black Friday. Mai sentito nominare. E invece ho scoperto che, come tradizione vuole, in questa giornata negli Stati Uniti tutto viene scontato. E’ un’ottima idea. E quindi con ogni probabilità mi troverò a breve un MacBook bianco a scodinzolare per casa. Giusto per festeggiare in anticipo il Natale. E magari ci aggiungo anche l’auricolare per iPhone che praticamente mi viene regalato. Sono cose. Cose belle.
* Via | Antonio Vergara.
ALive, la serie A in diretta
Domenica scorsa (dato il posticipo del Toro) ho avuto modo e occasione di seguire le partite di Serie A. Ho deciso quindi di ‘investire’ poco più di due euro ed acquistare l’applicazione ALive. Stiamo parlando di iPhone ovviamente. ALive è un progetto tutto italiano che permette di seguire in tempo reale le partite di serie A; gli aggiornamenti possono essere manuali oppure temporizzati. Funziona. Funziona bene. I cambiamenti di risultato vengono notificati molto velocemente e in caso di domenica alternativa (gita al mare, montagna, merenda con gli amici, lavoro) è davvero utile. I gol sono segnalati con una vibrazione, in futuro è prevista l’implementazione di avvisi sonori. Molto importante anche la possibilità di prevenire lo sleep del video, quasi fondamentale, è un problema grosso che ho riscontrato in troppe applicazioni per iPhone. Decisamente consigliato a tutti gli appassionati di calcio che non vogliono perdere tempo: semplice, veloce, comodo. Non fornisce tante indicazioni, ma tutto quello che serve c’è, senza dover premere troppi tasti. La partita scelta per visualizzare i risultati è ovviamente casuale. :)
Sei sfondi per iPhone
Da scaltro possessore del giocattolo della mela ho, come tutti, la passione irrefrenabile degli sfondi. Mi piace alternarli, mi piace giocare, mi piace mostrarli. Ho installato un’applicazione molto carina dal titolo evocativo: BackGrounds. Tutti i giorni mi vengono proposti diversi sfondi nuovi, ci sono le categorie, i più scaricati e le ultime novità. Ecco le sei immagini che ho alternato in questi giorni; la rana è bellissima!! In rete si trova davvero di tutto.
La setta degli iPhonisti
Venerdì sera ho rinnovato il tradizionale appuntamento con l’aperitivo al Gnomaz. Mentre mi avvicinavo al tavolo indicato dal cameriere ho notato due ragazzi con le rispettive (probabili) fidanzate seduti ad un tavolo. Il dialogo funzionava in modo tradizionale: le due ragazze parlavano fra di loro, come in disparte, i due ragazzi anche. Ma mentre il dialogo al femminile era tranquillo non posso dire altrettanto dell’altra metà del tavolo. I due esseri di genere maschile discutevano animatamente dei loro iPhone, tenendoli vicino e mostrando a turno le applicazioni installate. Ho avuto la tentazione, l’istinto, di salutare. Non so perché. Forse perché avrei voluto sedermi con loro e discutere, e spiegare, ed imparare. Non ho salutato, non ho mostrato il mio iPhone e le sue mille applicazioni innovative: ha vinto la mia timidezza. Successivamente non ho potuto fare a meno di ascoltare con l’orecchio sinistro i loro discorsi: niente di straordinario, i due possessori del melafonino non erano utenti troppo evoluti, anzi, livello decisamente basso. La sensazione però è stata strana: mi sono sentito parte di una casta, di un piccolo club di eletti, quasi di una setta. Avete presente quando due Harleysti si salutano incrociandosi per strada? Ecco, ho avuto la stessa sensazione di appartenenza: io e quelle due persone facevamo parte di un piccola cerchia di appassionati. Perché anche noi possessori del gioiello di Cupertino non cominciamo a salutarci quando incrociamo i nostri iPhone? Sarebbe divertente. :)
iPhone oggetto del desiderio
Il successo di un prodotto si misura da tanti piccoli particolari. Quando diventa oggetto del desiderio. Si, quando? Quando viene messo in palio in concorsi vari per coinvolgere e convincere i partecipanti. In questo caso si tratta di una campagna pubblicitaria della Industrie Fer; se acquisti un numero ‘interessante’ di caldaie ecco che in premio ti viene regalato l’oggetto del desiderio: in questo caso l’oggetto del desiderio è l’iPhone, che nel depliant illustrativo fa davvero bella mostra di se. :)
Lux Touch
In questi giorni ho preso una sbandata clamorosa per Lux Touch: si tratta di un gioco spettacolare per iPhone. Risiko. Avete presente il famoso gioco dei carri armati, conquistare il mondo, lanciare i dadi, giocare le carte? Ecco, la versione per il melafonino è qualcosa di splendido. Semplice e gratuita. Velocissima. Vengono assegnati casualmente i territori, le armate e si comincia a giocare. Non è troppo impegnativo, conoscendo le regole di base si riesce ad avere ragione del computer senza troppa difficoltà. La versione, in quanto gratuita, non è priva di difetti: non ci sono opzioni, non è possibile scegliere praticamente nulla. Ma questo è anche il punto forte del gioco, la velocità. Se avete un iPhone correte a scaricarlo… ma attenzione: crea dipendenza!
* Nell’immagine una mia partita (sull’iMac): io sono i Blu! :)