Sono nel palazzo della Nital a Moncalieri, una bellissima struttura moderna di cemento, vetro e acciaio (e fotografia). Nel palazzo c’è anche un giardino, un specie di cortile interno. Sto salendo le scale e mi giro versi la vetrata per dare un’occhiata all’esterno e, con mia sorpresa, vedo due ragazze sedute su sgabelli colorati che parlano e sorridono. Un’immagine davvero particolare, perché non mi aspettavo di trovarle lì. Poco prima, il giardino era vuoto e l’accesso a quel luogo non è proprio per tutti. Vederle lì, come se fossero in un bar, ma senza in realtà esserlo, mi ha sorpreso. Ho deciso di cogliere l’attimo, la situazione mi sembrava intrigante, mi sono avvicinato al vetro con il mio 85mm e ho scattato (cambiando le impostazioni al volo) cercando di includere nella scena un pezzo della vetrata per far comprendere meglio la posizione e lasciare un’idea di scatto rubato. E’ un’immagine che mi piace perché trasmette un’idea piacevole, di tranquillità e rilassatezza. Penso che valga la pena condividerla.
C’è un luogo che, nel cuore del Lago Maggiore, ha sempre avuto il potere di affascinare chiunque lo guardasse: Villa Alessandro Poss. La notizia che ha fatto parlare molto negli ultimi tempi è che la villa è stata venduta per una cifra da capogiro, con tanti zeri (si parla di un investimento complessivo di 40 milioni di euro). Ma non è di questa notizia che voglio parlare. Voglio fare un salto indietro nel tempo per parlare di un’esperienza unica (e per certi versi bizzarra), che non avevo ancora avuto occasione di raccontare. È giunto il momento.
Abbiamo iniziato il nostro giro intorno alla villa. Abbiamo scattato foto alla chiesa, alla pagoda e al meraviglioso panorama che si apriva davanti ai nostri occhi. Nonostante il rischio, abbiamo deciso di avventurarci all’interno della villa, dove la struttura era davvero pericolante. Abbiamo fatto alcune foto alla scala, ma siamo usciti velocemente, consapevoli del pericolo che stavamo correndo. Una volta usciti abbiamo salutato il vecchio custode con gratitudine, ringraziandolo per la sua gentilezza. L’esperienza, anche se breve, è stata intensa e ci ha permesso di vivere in prima persona la storia di Villa Poss. E quel panorama sul lago è davvero impagabile.
Ho chiamato questa location La chiesa di Conchiglie perché, al suo interno, si nasconde una piccola chiesetta interamente ricoperta di conchiglie. Quando l’ho vista sono rimasto sorpreso. Non ha alcun senso, non esiste nulla di simile al mondo (che io sappia), eppure lì, nel cuore di quel luogo, c’era questa piccola perla (e forse qualche ostrica). Ogni angolo, ogni parete era decorata con conchiglie, un’opera davvero fuori dal comune. L’odore era molto intenso, decisamente poco piacevole: c’erano tanti insetti, mosche e vespe che volavano ovunque. Fotografare l’interno non è stato possibile, non ho avuto il coraggio di entrare, infatti, le immagini che ho scattato sono tutte dall’esterno, perché dentro l’aria era irrespirabile. Ma quel luogo, con il suo fascino strano, ha qualcosa che mi è rimasto impresso in un angolo dell’anima.
La cosa che più mi ha colpito, però, è stata senza dubbio la chiesa di Conchiglie, ed è per questo che ho voluto chiamare questo posto con il suo nome. È davvero unica nel suo genere, e sono abbastanza certo che non mi capiterà mai più di trovare un luogo di culto così singolare.