Saint Grèè è una piccola frazione di Viola, in provincia di Cuneo. E’ molto conosciuta perché negli anni settanta ebbe un rapido sviluppo economico e urbanistico; grazie alle abbondanti nevicate divenne un’importante e rinomata metà turistica. Vennerò costruiti alberghi, residence e impianti di risalita. Purtroppo negli anni le precipitazioni nevose diminuirono e si verificò un progressivo abbandono delle strutture che dal 1997 risultano abbandonate. Fra queste strutture la più conosciuta è certamente la Porta della neve.
Al suo interno racchiudeva il cinema/teatro, la sala giochi, il supermercato, la palestra, il bar dotato di piscina interna, esterna e grandissimo solarium, la farmacia, il ristorante, la pizzeria, diverse boutique, un negozio di fotografia, il noleggio attrezzature sportive, un punto di pronto soccorso, la scuola sci, un ristorante dedicato agli sciatori, accessibile direttamente dalle piste da sci, le sedi di due sci club ed una grandissima hall adatta ad organizzare spettacoli di diversa natura e serate di cabaret. In questa struttura negli anni si esibirono famosi artisti fra cui Fiordaliso, Nick Kemen, Ivana Spagna, Den Harrow, Ornella Muti, Gegia, l’illusionista El Drago, Carlo Cori, il mago Forest, le ragazze Fast Food di “Drive In”, noto programma ideato da Antonio Ricci. Nel 1981 fu addirittura sede dei mondiali di sci Alpino.
Oggi di quella sfavillante e rutilante ascesa è rimasto solo il ricordo. E diventato un abominevole ecomostro delle nevi. L’esterno è rappresentativo della peggiore cifra stilistica tipica degli anni settanta. Terribile. Impatto ambientale clamoroso. L’interno è ormai solo una metafora della caduta negli inferi: vetri infranti, detriti, muffa, sporcizia. I vandali ne hanno fatto terreno di conquista distruggendo e devastando tutto il possibile. E forse anche qualcosa di più. Sono rimasti i vecchi cartelloni pubblicitari, si intravede quello che probabilmente era un supermercato con i piccoli carrelli della spesa semidistrutti. Ci sono le frecce luminose (che non sono più tanto luminose) che indicavano le direzioni agli ospiti della struttura, le scale mobili ricoperte dai vetri, il bar sembra abbandonato in fretta e furia: ci sono lattine, bottiglie d’acqua, vetri, addirittura un forno a legna. E poi ci sono i graffiti, scritte ed inviti di ogni tipo: a fare l’amore, a fare la pace, a non buttarsi nella tromba dell’ascensore e, il migliore, a calarsi che, ricordiamo, è sempre meglio di non calarsi. E all’ultimo piano si intravede quello che una volta era un bar, con solarium, piscina coperta e piscina all’aperto. Rimasugli di fasti del passato che non torneranno più. Negli anni, fra mille difficoltà burocratiche, ha provato a riprendersi, Viola St.Grèè a ricostruirsi. E’ certamente un’impresa, ma l’azione di pochi uomini di grande volontà non è da sottovalutare. Ho scelto 26 foto che credo riescano a descrivere meglio delle parole (e delle mie ci vuole poco) la situazione attuale: una struttura gigantesca e, per l’epoca, modernissima, ormai preda del degrado, dell’incuria e dell’abbandono. E se un giorno doveste capitare da queste parti, mi raccomando: attenti alla Dead Zone.
Lo spunto per visitare (perdonatemi il termine) la Porta delle Neve mi è arrivato dal blog Abbandonografando dal quale ho mutuato il titolo (un piccolo omaggio) e del quale riporto il meraviglioso incipit:
Quello che vi andremo a mostrare è solo uno dei tanti centri turistici dismessi lungo l’arco alpino italiano. Secondo gli ultimi censimenti si contano più di 190 impianti chiusi in Italia, molti dei quali proprio nel Nord, in Piemonte e Valle D’Aosta soprattutto. Ma là dove un tempo risiedeva un moderno complesso polivalente attrezzato per ospitare il turismo montano per tutto l’arco dell’anno, collocato in una struttura edilizia concepita per offrire il massimo del comfort, un centro in grado di assicurare ai villeggianti una vacanza ricca di emozioni, di relax e di sport, piste bellissime servite da sciovie all’avanguardia, servizi di tutti i tipi (supermercato, negozi, bar, sale ricreative, sale convegni), scale mobili che portavano gli sciatori su fino ai vari livelli, al solarium, alle piscine e alle piste, OGGI COSA RESTA?
E un grande peccato. Ma visto il problema della neve. Non era pensabile un villaggio turistico estivo?
Ci sono stata per due anni (se ricordo nei primi anni 80) con l’ISEF di L’Aquila che organizzo’ per due anni di seguito un corso di sci per noi, all’epoca studenti…
Rivedere anni fa, in TV, la struttura abbandonata e vedere ora lo stato di degrado in cui versa, é un duro colpo… Una struttura all’epoca impeccabile e all’avanguardia…
Che ricordi meravigliosi… E che tristezza!
Intanto complimenti per il sito, un po’ meno per questo reportage… scherzo, è solo che era un posto, è un posto a me caro: il mio primo urbex fuori Torino. L’ultima volta che ho visitato la Porta Delle Nevi era il 2006. Il corpo centrale devastato, con supermarket e infermeria stranamente risparmiati. Fuori stessa solfa: di tre ristoranti se ne intuivano solo i due più grandi, il pub (un buco con scudi medievali dipinti alle pareti)… tutto sventrato. La discoteca (dietro l’edificio centrale scendendo verso il condominio di dx) … un colpo al cuore. Ma poi trovammo modo di entrare nell’hotel, passando dall’ingresso del cinema, lungo la rampa che porta ai garage dei mezzi di servizio… praticamente c’era il mondo radunato in quella sala: arredi, stand, una marea di sci, telefoni a gettoni. E trovammo una vecchio depliant pubblicitario ed una valanga di adesivi. Spero che le veci su un possibile recupero turistico non siano il solito rimbombo che sale dalla piana durante i periodi elettorali. Adesso mi tocca tornarci ; )
->Ottavio: grazie per la tua testimonianza. La porta delle nevi è stata acquistata recentemente da un noto impresario: credo che sia sua intenzione, con calma, ripristinare almeno una zona e poi con l’aumento del “turismo” continuare con i lavori in modo più importante. Speriamo, non credo sia un discorso solo politico: quella zona non porta molti voti.
UN VERO PECCATO anche se un po’ lontano,me ne ero innamorata,molto freddo e le problematiche che conoscete non mi hanno concesso di tornare,peccato davvero,io e Riccardo siamo stati felici…purtroppo e’ durato poco ,rispetto a quanto avevamo previsto…..Volatilizzata anche la consistente cifra investita…….