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L’abominevole ecomostro delle nevi
POSTED ON 27 Lug 2016 IN Reportage

Ecomostro #17

Saint Grèè è una piccola frazione di Viola, in provincia di Cuneo. E’ molto conosciuta perché negli anni settanta ebbe un rapido sviluppo economico e urbanistico; grazie alle abbondanti nevicate divenne un’importante e rinomata metà turistica. Vennerò costruiti alberghi, residence e impianti di risalita. Purtroppo negli anni le precipitazioni nevose diminuirono e si verificò un progressivo abbandono delle strutture che dal 1997 risultano abbandonate. Fra queste strutture la più conosciuta è certamente la Porta della neve.

Al suo interno racchiudeva il cinema/teatro, la sala giochi, il supermercato, la palestra, il bar dotato di piscina interna, esterna e grandissimo solarium, la farmacia, il ristorante, la pizzeria, diverse boutique, un negozio di fotografia, il noleggio attrezzature sportive, un punto di pronto soccorso, la scuola sci, un ristorante dedicato agli sciatori, accessibile direttamente dalle piste da sci, le sedi di due sci club ed una grandissima hall adatta ad organizzare spettacoli di diversa natura e serate di cabaret. In questa struttura negli anni si esibirono famosi artisti fra cui Fiordaliso, Nick Kemen, Ivana Spagna, Den Harrow, Ornella Muti, Gegia, l’illusionista El Drago, Carlo Cori, il mago Forest, le ragazze Fast Food di “Drive In”, noto programma ideato da Antonio Ricci. Nel 1981 fu addirittura sede dei mondiali di sci Alpino.

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Oggi di quella sfavillante e rutilante ascesa è rimasto solo il ricordo. E diventato un abominevole ecomostro delle nevi. L’esterno è rappresentativo della peggiore cifra stilistica tipica degli anni settanta. Terribile. Impatto ambientale clamoroso. L’interno è ormai solo una metafora della caduta negli inferi: vetri infranti, detriti, muffa, sporcizia. I vandali ne hanno fatto terreno di conquista distruggendo e devastando tutto il possibile. E forse anche qualcosa di più. Sono rimasti i vecchi cartelloni pubblicitari, si intravede quello che probabilmente era un supermercato con i piccoli carrelli della spesa semidistrutti. Ci sono le frecce luminose (che non sono più tanto luminose) che indicavano le direzioni agli ospiti della struttura, le scale mobili ricoperte dai vetri, il bar sembra abbandonato in fretta e furia: ci sono lattine, bottiglie d’acqua, vetri, addirittura un forno a legna. E poi ci sono i graffiti, scritte ed inviti di ogni tipo: a fare l’amore, a fare la pace, a non buttarsi nella tromba dell’ascensore e, il migliore, a calarsi che, ricordiamo, è sempre meglio di non calarsi. E all’ultimo piano si intravede quello che una volta era un bar, con solarium, piscina coperta e piscina all’aperto. Rimasugli di fasti del passato che non torneranno più. Negli anni, fra mille difficoltà burocratiche, ha provato a riprendersi, Viola St.Grèè a ricostruirsi. E’ certamente un’impresa, ma l’azione di pochi uomini di grande volontà non è da sottovalutare. Ho scelto 26 foto che credo riescano a descrivere meglio delle parole (e delle mie ci vuole poco) la situazione attuale: una struttura gigantesca e, per l’epoca, modernissima, ormai preda del degrado, dell’incuria e dell’abbandono. E se un giorno doveste capitare da queste parti, mi raccomando: attenti alla Dead Zone.

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Lo spunto per visitare (perdonatemi il termine) la Porta delle Neve mi è arrivato dal blog Abbandonografando dal quale ho mutuato il titolo (un piccolo omaggio) e del quale riporto il meraviglioso incipit:

Quello che vi andremo a mostrare è solo uno dei tanti centri turistici dismessi lungo l’arco alpino italiano. Secondo gli ultimi censimenti si contano più di 190 impianti chiusi in Italia, molti dei quali proprio nel Nord, in Piemonte e Valle D’Aosta soprattutto. Ma là dove un tempo risiedeva un moderno complesso polivalente attrezzato per ospitare il turismo montano per tutto l’arco dell’anno, collocato in una struttura edilizia concepita per offrire il massimo del comfort, un centro in grado di assicurare ai villeggianti una vacanza ricca di emozioni, di relax e di sport, piste bellissime servite da sciovie all’avanguardia, servizi di tutti i tipi (supermercato, negozi, bar, sale ricreative, sale convegni), scale mobili che portavano gli sciatori su fino ai vari livelli, al solarium, alle piscine e alle piste, OGGI COSA RESTA?

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