
Da quando vivo a Beinette, ormai quasi vent’anni (ah, come passa veloce il tempo quando ci si diverte), ho sempre visto la Pieve di Santa Maria (Madonna della Pieve) come un luogo molto misterioso, sempre chiuso al pubblico, inaccessibile. Tutti mi raccontavano quanto fosse meravigliosa, ma non riuscivo mai a visitarla. La curiosità ha preso il sopravvento, aiutato dalla mia fama di fotografo dell’impossibile (ahahahah), ho chiesto al sindaco del paese, che mi ha dato il contatto giusto, e infine sono riuscito a visitarla grazie a una gentilissima guida, la bravissima Grazia Dosio, che mi ha accompagnato, da solo e scusate l’onore, alla scoperta della Pieve di Beinette.
Gli affreschi della Pieve sono incredibili, la storia è affascinante, ma non è mio compito raccontarla qui (io scatto foto)(per i più curiosi l’ho rubata e aggiunta qui in calce). Ho cercato di scattare le foto nel modo più divulgativo possibile, lasciando da parte la mia solita vena artistica (che io solitamente faccio le foto senza passione come facessi un catalogo di vendita) cercando di trasmettere attraverso le immagini ciò che le parole raccontano (e non raccontano). Non pensavo fosse così bella; è un luogo storico, affascinante, e sono davvero felice di poterla condividere con chi mi legge, perché merita davvero di essere conosciuta.
La Pieve di Santa Maria, conosciuta anche come Madonna della Pieve, si trova a Beinette, e rappresenta uno dei luoghi storici più affascinanti della zona. La sua costruzione risale al periodo medievale, con tracce di attività che si estendono dal X secolo. La chiesa fu originariamente un importante centro religioso per le comunità locali e, nel corso dei secoli, ha subito numerosi interventi di ristrutturazione e ampliamento, trasformandosi in un luogo che unisce spiritualità, arte e storia. La Pieve di Beinette ha avuto un ruolo di rilievo come i>pieve medievale, una chiesa che serviva come centro per diverse parrocchie, divenendo un punto di riferimento per i fedeli della zona. La sua posizione conferisce al luogo una bellezza particolare e un’aura di serenità che ancora oggi si respira. L’interno della chiesa è impreziosito da affreschi che raccontano la storia religiosa del luogo e che ne testimoniano l’importanza come centro di culto. Uno degli aspetti più affascinanti della Pieve di Beinette è il suo catino absidale, decorato con un ciclo di affreschi di straordinaria bellezza e valore. Gli affreschi, risalenti al XIII secolo, sono stati realizzati con tecniche tipiche dell’epoca, con un uso sapiente del colore e della prospettiva. Il ciclo pittorico è incentrato sulla rappresentazione della Madonna in trono, con il Bambino, circondata da angeli e santi, e incorniciata da una serie di scene che raccontano episodi biblici. L’iconografia scelta per il catino absidale non è casuale: la Madonna è un simbolo di protezione e speranza per la comunità, mentre le figure sacre che la circondano sottolineano la sacralità del luogo. Le pitture murali del catino absidale sono di grande pregio anche per la loro intensità emotiva e per l’armonia che riescono a trasmettere. Il ciclo degli affreschi, che si sviluppa su tutta la volta, rappresenta un’opera di grande rilevanza artistica, realizzata probabilmente da una scuola pittorica locale sotto l’influenza di maestri provenienti da aree più centrali, come Torino e il Monferrato. Questi affreschi non sono solo testimonianze artistiche ma anche strumenti di evangelizzazione, poiché l’arte medievale aveva spesso la funzione di insegnare la religione ai fedeli attraverso immagini facilmente comprensibili. Oltre ai dipinti nel catino, la Pieve di Beinette ospita anche altri affreschi che arricchiscono l’ambiente, raffigurando scene della vita di Cristo e dei santi. L’arte che decora la chiesa, unita alla sua storia, rende la Pieve un luogo di grande fascino per gli appassionati di arte, storia e spiritualità. Anche se la chiesa ha subito diversi restauri e modifiche nel corso dei secoli, gli affreschi e l’atmosfera che si respira al suo interno continuano a mantenere intatto il fascino di un luogo che racconta secoli di storia e di fede.







